PALERMO - La boss pentita parla e scattano gli arresti. È in corso dalle prime luci dell'alba di oggi, nel palermitano, un'operazione antimafia condotta dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, che ha portato all'esecuzione di otto ordinanze di custodia cautelare, di cui quattro in carcere, richieste dalla Dda di Palermo. I destinatari dell'operazione antimafia denominata «Araba fenice», sono esponenti della sanguinosa cosca dei «Fardazza», facente capo ai fratelli Leonardo e Vito Vitale, entrambi in carcere, e fratelli della boss pentita, Giusy Vitale. La donna, che ha scelto di «saltare il fosso» è stata nei giorni scorsi «rinnegata» dalla sua famiglia: uno dei fratelli durante un processo, le ha «augurato presto la morte».
Giusy Vitale è la prima donna che si autoaccusa di essere stata a capo di un mandamento mafioso e di avere ordinato omicidi, estorsioni e di aver pilotato appalti. I carabinieri stanno effettuando, con l'aiuto dei finanzieri, numerose perquisizioni ad abitazioni e casolari nelle campagne del Palermitano, in cerca di riscontri ad alcune rivelazioni che ha fatto la «boss in gonnella». Nell' operazione, denominata «Araba fenice», sono impegnati un centinaio di militari.