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È un manicomio!

Gli USA vogliono riprendersi il canale di Panama così come la Russia vuole riprendersi l’Ucraina. MAGA vuole tornare grande imponendo dazi commerciali al resto del mondo, anche al vicino Canada...

di Evaristo Lodi - mercoledì 19 marzo 2025 - 566 letture

And how many ears must one man have
Before he can hear people cry?
Yes, and how many deaths will it take ’til he knows
That too many people have died?

(E quante orecchie deve avere un uomo prima che possa sentire la gente piangere? Sì, e quante morti ci vorranno prima che sappia che troppe persone sono morte?)

Bob Dylan - Blowin’ in The Wind - 1962


Oggi non ho sognato, purtroppo.
La realtà sta superando ogni più fantascientifica immaginazione.

Guardati dalla bestia uomo perché egli è l’artiglio del demonio. Egli è il solo tra i primati di Dio che uccida per passatempo, lussuria e avidità. Egli uccide il suo fratello per possedere la terra del suo fratello. Egli farà il deserto della sua casa e della tua […] perché egli è il messaggero della morte. […] La sua saggezza cammina di pari passo con la sua idiozia. [l’uomo è] un essere bellicoso che dà battaglia a tutto ciò che lo circonda, perfino a sé stesso. La zona proibita un tempo era un paradiso e la tua genia l’ha trasformata in un deserto, millenni fa. […] Voi uomini l’avete distrutta. Maledetti, maledetti per l’eternità, tutti.

Sembra un brano tratto dall’Apocalisse e invece è molto più recente, così come il titolo, e ha un sapore amaro di vera profezia: fa parte di un dialogo fra un uomo e una scimmia nel film del 1968 “Il pianeta delle scimmie” [1]. Sono trascorsi cinquantasette anni ma la profezia sembra avverarsi. Sono rimasto altresì esterrefatto quando ho scoperto che lo sceneggiatore del primo film della saga è quel Rod Serling, creatore della mitica serie televisiva (1959 – 1964) “Ai confini della realtà”, che vide fra gli sceneggiatori alcuni autori del periodo d’oro della fantascienza: Richard Matheson e Ray Bradbury [2].

Ma veniamo ai nostri giorni, per non destare il sospetto di tarda nostalgia senile né tanto meno di furia apocalittica. L’anno in cui era ambientato quel mitico film era il 3978 e nessun umano poteva immaginare che il nostro caro pianeta avrebbe potuto subire l’involuzione, il degrado e la distruzione a cui stiamo assistendo passivamente, oggi nel 2025.

La politica internazionale sta accelerando il suo processo di autodistruzione, ponendo nuove frontiere, per alimentare i sogni di predominio globale [3]. Purtroppo il nostro spirito critico (prego perché Dio lo mantenga vivace) si va affievolendo, immolandosi sull’altare del fascismo e delle dittature, tutte categorie obsolete e anacronistiche.

Vogliamo smentire la teoria del villaggio globale, della globalizzazione? [4] Ormai la nostra epoca è cambiata e sta cambiando a ritmi vertiginosi. Le democrazie sono ormai un lontano ricordo e si sono trasformate in “democrature” [5], ormai il fievole lumicino si è spento: dobbiamo rassegnarci, la Democrazia non esiste più. Purtroppo dobbiamo attenerci alla realtà dei fatti. Guardiamoci attorno.

Gli USA vogliono riprendersi il canale di Panama così come la Russia vuole riprendersi l’Ucraina.

MAGA vuole tornare grande imponendo dazi commerciali al resto del mondo, anche al vicino Canada. Ma la risposta del mondo è sulla stessa lunghezza d’onda e propone un protezionismo globale che sarà non solo economico ma si estenderà al volano dell’industria bellica così come allo sviluppo di nuovissime ed estreme tecnologie che garantiranno ai governi un assoluto potere sulle popolazioni, assuefatte dal benessere. Dove questo benessere non esiste ancora, quelle popolazioni potranno crogiolarsi in guerre civili, disordini, odiose repressioni e genocidi; tanto se muoiono alcuni milioni di persone, il pianeta ringrazia.

L’intelligenza artificiale è un male o un bene? I potenti sorridono sornioni a questi nostri pallidi tentativi di trovare logiche affini ai popoli quando il loro potere è assoluto e diffuso attraverso il marketing nelle sue forme più becere ma anche in quelle più sofisticate, nascoste ai nostri occhi cisposi. L’ambiente ne guadagna come il gusto del caffè di montagna.

Quello che mi spaventa di più è che mi trovo stranito a pensarla come alcuni ceffi: io pacifista, come faccio a non essere d’accordo con la politica trumpiana che vuole a tutti i costi troncare con la guerra in Ucraina, scacciare Zelens’kyj e fare di Gaza un resort a gloria imperitura del capitalismo? In Italia i ceffi sono più sfrontati o insicuri, a seconda dei casi: come faccio a non essere d’accordo con Salvini e Conte che si oppongono al riarmo dell’U.E., anche se per motivi stranianti? Il primo non vuole il riarmo dell’Europa ma quello dell’Italia mentre il secondo sostiene di essere sempre stato contrario al riarmo anche se la spesa italiana per le armi è aumentata ininterrottamente dal 2016, compresi i governi presieduti proprio da lui, anche durante la pandemia [6].

E poi ci sono i ceffi europei, quelli elegantemente vestiti e che si esprimono in maniera aulica, tanto da attrarre a sé membri bipartisan, spaccando le coalizioni storiche e desuete, sulla base di possibili invasioni future da parte degli eredi del comunismo sovietico che, nelle prime elezioni della Repubblica italiana, avevano il coltello fra i denti e volevano trucidare i nostri figli.

Ho un sospetto complottista, così da anticipare i benpensanti che credono di vivere nel mondo dei balocchi: i premier del mondo sono dei dittatori nostalgicamente fascisti oppure sono tutti ipocritamente democratici? Diamoci un’occhiata smaliziata: U.S.A., Russia, Italia, India, Ucraina, Palestina (anche se non è uno stato), Brasile, Nigeria, Turchia, Regno Unito, Germania, Francia, solo per citarne alcuni, sono paesi dove si sono svolte elezioni democratiche. Il popolo è sovrano e, in Italia, si sono scelti dei rappresentanti che vanno a deporre una corona di alloro ai caduti italiani ad El Alamein [7], tanto per ricordare. È sovrano anche quando sceglie di accettare delle democrature. Solo la Cina risulta essere un’enorme potenza dove il presidente è eletto dal partito comunista e non dal miliardo e mezzo di persone che vivono e producono a ritmi vertiginosi. Che Trump abbia ragione anche su questo? Se è vero, che il cielo mi cada sulla testa e mi ricopra di oblio.

Eppure alcune voci fuori dal coro esistono [8] anche se vengono sapientemente taciute, nascoste e si fa in modo che non possano essere divulgate perché sarebbe imbarazzante per la governance globale .

Sicuramente dobbiamo cambiare prospettiva: i punti di vista, le opinioni che ci hanno sorretto finora si sono sgretolati come fragile argilla non ancora modellata. Non mi rimane altro che riferire le parole di Charlton Heston, dopo l’ennesima cattura da parte delle scimmie: “Toglimi le mani di dosso, sporco babbuino! È un manicomio, un manicomio!”

“Che fare?” ; era una domanda che imperversava nel secolo scorso, ormai obsoleta, la cui paternità era nientedimeno che di nonno Lenin. Oggi non mi sento di proporre nulla perché il nostro condizionamento è assoluto, oltre che pernicioso. Mi sento come un uomo che perde i pezzi, di gaberiana memoria, e forse la risposta rimane imprigionata nel vento, in quota, sopra questa enorme clinica psichiatrica.

[1] Vedi: Wikipedia.

[2] Vedi: Wikipedia per Ray Bradbury (quest’anno ricorrono i 75 anni dell’uscite del celeberrimo “Cronache Marziane) vedi anche YouTube.

[3] Vedi: Girodivite.

[4] Anche Herbert Marshall McLuhan scrive i suoi memorabili testi (cito solo “Gli strumenti del comunicare”) negli anni Sessanta: Wikipedia.

[5] Vedi: Girodivite, la fine della NATO->https://www.girodivite.it/La-fine-della-Nato.html] e il mio Quando c’era l’URSS caro lie.], anche per la nostra “italietta”. È urgente un cambio di prospettiva che ci imponga di ripensare i nostri sogni, le nostre aspettative, il nostro pianeta. Mi devo ricredere sull’esistenza/resistenza della democrazia[[Vedi: Girodivite, La cemocrazia non esiste più.

[6] I riferimenti bibliografici potrebbero essere tanti ma mi limito al primo che mi è saltato all’occhio, dove sono coinvolti i governi da Renzi a Draghi: Spese militari leggi bilancio Conte-Draghi.

[7] Vedi: video su Senato.it.

[8] Ad esempio quella di Jefferey D. Sachs.


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